L'incertezza, l'indeterminatezza, la contraddizione, sono un brodo nel quale l'adolescenza cuoce per natura. Quello è il tempo in cui si prova ad essere, per scoprire chi si è. Accompagnare i figli in quest'esperienza ci è difficile, perché in fin dei conti abbiamo paura che non sia una fase transitoria e naturale, e soprattutto perché non siamo noi a guidarla.
In due, con un poco d'apprensione, davanti alla tenda di un camerino di negozio. Come in attesa di un numero d'illusionista al rullo di tamburo. La tenda si spalanca e fa l'apparizione una ragazza bionda, bella, scalza, con indosso un capo: vestito di crêpe nero con gonna plissettata, lunghezza fra metà coscia e ginocchio e cintura in pelle staccabile. Scollo a V incrociato, apertura sulla schiena, maniche lunghe abbottonate, fodera interna.
“Beeeello” all'unisono apprezzano.
Lei fa un paio di mezze ruote davanti allo specchio. Espressione imperscrutabile.
“Guarda, ti sta un amore”
“Vero. Delizioso!”
Poi si tacciono, cercando conferme sulla faccia della ragazza e nello specchio.
“ Mmmmh”
Le due si guardano e mi sa che non hanno capito il senso, oppure sì.
“Ti sta a pennello. Giuro. È vero che con il fisico che hai ti sta bene tutto, ma questo...”
Alla più grande delle due la recensione smuore fra le labbra e la modella è già scomparsa dentro il camerino con deciso sbattimento della tenda.
A bassa voce e ansia alta, la mamma si storce sulla zia della ragazza.
“Ogni volta così. Quello che dico, sbaglio. Adesso guarda che questo è cassato. Guarda...”
Sttrrrah! Nuova apparizione, nuovo abbiglio: vestito a tuta lungo fluido. Senza maniche. Tessuto nero elasticizzato, filo metallizzato, modello scampanato. Chiusura nascosta a zip, scollo a V sul lato posteriore, fodera interna.
Stavolta le due accompagnatrici si guardano bene dal commentare, anzi si mordono il labbro per non farlo.
La ragazza si guarda, si riguarda, si volta, si rivolta.
Poi nello specchio cerca il viso delle familiari.
“Va beh, questo non vi è piaciuto”
Sttrrrah!
“Ma no, non è vero, stai...”
Inutile. È previsto un altro cambio. La mamma credo abbia in gola un bello sbotto, ma lo rintuzza.
Stttrrrrah! Salopette denim scolorimento medio effetto consumato. Strappi decorativi e toppe cool, spallini regolabili staccabili, chiusura con bottoni laterali, due tasche laterali, tasca a toppa sul petto, passanti, due tasche a toppa sul lato posteriore. Camicia in cotone bianco floscio testurizzato, collo classico, tasca a toppa anteriore lato sinistro, chiusura anteriore a bottoni blu, maniche lunghe con polsini abbottonati. Pochette camoscio a lunghe frange colore naturale con tracolla sottile portata a incrocio per far ciondolare la pochette al di sotto della chiappa.
Questa volta la ragazza non arriva neanche allo specchio e la mamma prende strategicamente posizione interrogativa aperta.
“Di questo che ne pensi?”
Mamma guarda dritto avanti, ma è come se con un terzo occhio strizzasse intesa con quell'altra, tipo "Adesso l'ho fregata, questa m'è riuscita bene, proprio bene"
La ragazza si rimira. Passa allo scanner tutto l'effetto del completo. Dall'alto in basso e poi al contrario. Mamma e zia non muovono nemmeno un muscoletto.
Poi lei ha un arresto. Si avvicina allo specchio. Le due trattengono il respiro. La ragazza si fa più vicina, quasi s'incolla al vetro che la riflette.
“Cazzo! Un brufolo, cazzo!”
Stttrrrrah!