“Secondo me è fondamentale avere un buon metodo di studio. È tutto lì il segreto di un buon apprendimento, che si porta dietro il vivere serenamente la scuola e rende la vita dei ragazzi più soddisfacente.”
Con l’inizio della scuola, per i ragazzi di tutte le età si rinnova l’impegno con lo studio e con i compiti a casa.
Studiare bene e con profitto richiede un metodo, che non sempre si impara spontaneamente.
Come genitori, a partire dalla terza elementare fino alla terza media, ci ritroviamo coinvolti nello studio dei ragazzi e cerchiamo di intervenire in caso di difficoltà che poi, magari, sono le stesse che avevamo noi alla loro età .
Abbiamo tante possibilità per affiancare i ragazzi ed aiutarli a trovare un metodo di studio “personalizzato”, che li aiuti a ricordare meglio e ad imparare efficacemente.
Il metodo più consolidato è la lettura a voce alta, seguita dalla ripetizione dei concetti principali sempre a voce alta, magari con l’aiuto di un compagno o del genitore stesso.
L’utilizzo delle “mappe concettuali” può essere utile per riassumere i punti principali: si schematizza l’argomento in concetti sintetici e si crea man mano una sorta di “mappa” o di tabella, ogni casella dello schema contiene il concetto principale da imparare e da ripetere oralmente.
Spesso, nei primi anni di studio, è importante che leggendo i ragazzi imparino bene i vocaboli, sottolineando le “parole difficili” per cercarle sul vocabolario come approfondimento.
Tante sono le domande che si pone un genitore alle prese con un figlio in difficoltà: qual è il metodo di studio più efficace? Deve essere la maestra ad indicarlo? E' meglio aiutarlo in tutto o lasciare che se la cavi da solo?
E' giusto dare i compiti a casa anche ai bambini che fanno il tempo pieno? I compiti assegnati, in generale o durante le festività e vacanze estive, sono troppi?
A tutte hanno provato a rispondere gli utenti della community di Officina Genitori, in base alla loro esperienza di genitori o insegnanti .
Cosa può essere di aiuto per studiare bene?
- L'applicazione e la concentrazione, nonché il coinvolgimento in classe da parte dell'insegnante.
- Gli alunni devono acquisire specifiche competenze, come sintetizzare, analizzare e schematizzare. In genere gli studenti entrano in crisi se gli faccio fare dei riassunti, non capiscono che non è un esercizio finalizzato solo ad imparare l'italiano, è importante saper riassumere qualsiasi tipo di testo per riuscire ad estrapolare i concetti importanti, è questo il nocciolo dello studio.
- In linea di principio, l'iter migliore per imparare meglio le cose, per studiare bene, è leggere, sintetizzare e approfondire. Molto spesso sui libri di testo ci sono mappe ed esercizi strutturati per aiutare questo processo.
- Ripetere ad alta voce secondo me serve, dal momento che a scuola ci si deve abituare anche ad esporre oralmente e, in ogni caso, rafforza la memorizzazione. Anche nel caso in cui un ragazzo studi completamente da solo (obiettivo finale), una volta finito è importante avere la possibilità di poter ripetere la lezione a qualcuno.
Meglio studiare da soli o essere aiutati da un compagno/genitore?
- Studiare con un compagno aiuta come ripetere ad alta voce, ma è anche molto importante che i ragazzi imparino a studiare da soli. Personalmente ascolto mio figlio solo sull'orale e non sempre, gli do una mano con le materie che a lui risultano più difficili, per il resto fa da solo, perché per fortuna ha tanta buona volontà e gli piace essere autonomo.
- Sinceramente io ritengo che lo studio orale sia una cosa da fare da soli a casa, perché è molto importate poter ripetere ad alta voce.
E i compiti? Come gestire il lavoro a casa?
- Se a scuola fanno il tempo pieno, è bene che i compiti li facciano a scuola. A mio parere il lavoro a scuola serve per imparare ed elaborare quanto non si è compreso di una lezione. Se qualcosa non è chiara si chiede alla maestra. A casa magari si possono fare i compiti più semplici, anche per imparare a gestire lo studio in autonomia.
- Non credo che i compiti a casa siano sinonimo di maggiore autonomia, dal momento che troppo spesso i bambini si rivolgono ai genitori per essere aiutati.
- I compiti a casa sono importanti, ma personalmente abolirei i compiti delle vacanze, sicuramente per quelle più brevi come Natale, Pasqua e ponti. Assegnerei forse un po' di ripasso durante le vacanze estive, da fare le settimane prima del rientro a scuola, e qualche libro da leggere, a scelta, senza imposizioni.